Quattro progetti per quattro startups del Mezzogiorno finanziate con lo strumento Smart&Start: Mangatar - Busforfun - Youbiquo - Abinsula. Questi progetti rappresentano un esempio di investimenti imprenditoriali ad contenuto tecnologico e innovativo, orientati allo sviluppo di prodotti, servizi e soluzioni nel campo dell’economia digitale e finalizzati alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca.
MANGATAR
Mangatar è una game company fondata nel 2011 a Salerno da un gruppo di amici trentenni, appassionati di social game. Ispirandosi al mondo dei manga giapponesi, Andrea Postiglione, Raffaele Gaito, Enrico Rossomando, Alfredo Postiglione e Michele Criscuolo hanno dato vita a numerosi videogiochi che stanno collezionando un successo dopo l’altro. Non a caso, Mangatar è stata ribattezzata “la rivincita del Sud”, a dimostrazione che le buone idee vengono premiate ovunque, e che si può fare innovazione e impresa anche nel Mezzogiorno. Nel 2013 Mangatar ha accelerato la propria crescita creando l’ambizioso Dengen Chronicles, famoso videogames con le carte legato a personaggi manga, personalizzabili, protagonisti di battaglie e combattimenti spettacolari, disponibile dal febbraio 2014 prima in esclusiva temporanea Windows Phone e successivamente su Android e iOS, ha superato i 700.000 downloads, conta oltre 30.000 utenti attivi mensili ed è stato featured in oltre 120 paesi e nella top10 dei giochi di ruolo in Brasile, Francia, Italia, Cina, Vietnam e Giappone. Dopo aver vinto il Premio Nazionale per l’Innovazione 2012, i ragazzi di Mangatar suscitano l’interesse di Gianluca Dettori di dPixel, la società specializzata nel venture capital tecnologico che decide di investire ben 200 mila euro sulla game company meridionale. Da quel momento è un crescere di successi, non ultimo l’importante finanziamento che arriva da Smart&Start e che sta consentendo la realizzazione di una nuova piattaforma di giochi per dispositivi mobili. Oggi Mangatar è una srl con sede principale a Milano e due sedi operative a Salerno e Pescara, dove lavorano 6 persone.
BUSFORFUN
Grandi eventi, gare sportive, concerti, fiere e parchi divertimenti: sono le destinazioni che si possono raggiungere comodamente in autobus, acquistando un biglietto su Busforfun, portale di e-commerce ma anche startup innovativa, fondata nel 2015 da Luca Campanile e Davide Buscato, due ingegneri veneziani over 45, ex dipendenti di un’azienda di trasporti. I due soci e fondatori di questa mobility company, con sede operativa a Lecce, hanno individuato una nicchia di mercato con enormi potenzialità: poche le offerte di transfer per gli eventi, scarsa l’integrazione fra organizzatori di eventi e gestori dei trasporti e obsoleti i metodi di pagamento. Busforfun risponde a questi bisogni, offrendo la possibilità di acquistare solo il biglietto per l’autobus oppure integrare con il biglietto d'ingresso all'evento, partita o concerto che sia. Il pagamento si effettua online da PC o smartphone, con carte di credito o altri sistemi tipo Paypal. Poi basta stampare il voucher e presentarlo all'autista del bus. Ad oggi sono disponibili collegamenti con oltre 250 località diffuse in Italia, Austria, Slovenia e Croazia. Busforfun con il finanziamento di Smart&Start sta realizzando una piattaforma per attività di reclutamento passeggeri. L’azione serve per consolidare e potenziare la piattaforma web di acquisto dei biglietti dell’autobus e degli eventuali prodotti ancillari (ingresso all’evento, hospitality, food&beverage) sia verso il consumatore finale che verso il canale dei punti vendita. La startup è di recente aggiudicata il Netcomm Award 2017 per la categoria “viaggi e tempo libero”.
YOUBIQUO
Youbiquo è una startup innovativa di Cava de’ Tirreni (Salerno) che progetta i Talens, degli Smart Glasses tutti italiani, veri e propri computer indossabili, in grado di far vivere all’utente situazioni di realtà virtuale o aumentata. Di fatto, la risposta italiana ai più noti Google Smart Glasses, promossi in ogni parte dal pianeta, ma attualmente in corso di reingegnerizzazione. Pietro Carratù, un ingegnere elettronico con esperienze in Finmeccanica e grandi multinazionali, è il fondatore della società e (insieme a Chiara Mannella e alcuni giovani programmatori specializzati in applicazioni per Smartphone) lavora al suo progetto già da 3 anni, focalizzandosi non solo sulla parte hardware, estetico-funzionale dei wearable computer, ma anche sui software che consentono l’aggregazione dei contenuti digitali. Questi occhiali, infatti, si possono usare come uno smartphone, ma senza l’uso delle mani: non solo aggiungono informazioni a ciò che l’occhio umano può vedere, ma eseguono applicazioni, hanno interfacce vocali, sono sempre interconnessi e interattivi. Youbiquo ne ha brevettati due modelli, che prevedono un ciclo di aggiornamento ogni 24 mesi. Il programma oggetto dell’iniziativa di Youbiquo finanziato da Smart&Start Italia prevede lo sviluppo di uno Smart Glass a Realtà Aumentata di nuova generazione, che ha delle caratteristiche avanzate sia in termini di componentistica elettronica che di software. Il dispositivo oggetto del programma - in corso di sviluppo - sarà un visore binoculare, dotato di sensore per impronte digitali e di altri sensori avanzati. E’ prevista la presentazione del primo prototipo al Mobile World Congress di Barcellona a fine febbraio 2018, nell’ambito della sezione “4 Years from Now”. Il dispositivo, nella sua versione completa, disponibile a settembre 2018, conterrà un software per l’elaborazione del linguaggio naturale, predisposto all’addestramento per alcune lingue asiatiche, oltre all’inglese.
ABINSULA
Si chiama Abinsula ed è una startup innovativa di Sassari. Abinsula è stata fondata nel 2012 da quattro ingegneri sardi e un torinese (tutti tra i 30 e 45 anni) decisi a fare squadra e tornare in patria per creare prodotti opensource per sistemi embedded, ovvero: software intelligenti impiegati all’interno di dispositivi elettronici di uso comune, come elettrodomestici, automobili o console per videogiochi. Il primo prodotto realizzato si chiama Ability e, in poco tempo, trova largo impiego nel campo dell’automotive, consentendo alla startup di diventare una dei principali fornitori di architetture di infotainment per grandi marchi del settore, come BMW, Peugeot, Toyota e Lamborghini.
Ci sono voluti pochi anni per Abinsula e suoi fondatori (oltre a Sanna, Paolo Doz, Stefano Farina, Andrea Maddau e Pierluigi Pinna) per diventare una delle prime startup innovative italiane per fatturato (ad oggi 3 milioni di euro) e numero di dipendenti (una sessantina, quasi tutti ingegneri, dislocati tra le sedi di Sassari, Cagliari e Torino). Nel 2016 la società vince anche l’Italian Master Startup Award, il premio rivolto alle giovani imprese innovative, nate, ospitate o legate da rapporti di collaborazione con le università e gli incubatori italiani. Il progetto d'investimento, finanziato con Smart&Start, ha come fine la realizzazione di una piattaforma che permetta la gestione e la comunicazione di dispositivi connessi a Internet: SPLIT, System Platform for Internet of Things. Rispetto ad altri competitor, e a prodotti sviluppati per il mondo consumer, SPLIT ha come obiettivo quello di diventare una piattaforma di riferimento per il mercato embedded ed enterpriese. La tecnologia Abinsula può essere estesa a sistemi di domotica, dispositivi medicali, trasporti agricoli o ferroviari. L’ubiquità e la versatilità sono le parole chiave, che indicano la caratteristica principale del prodotto: quella di potersi integrare a infrastrutture già esistenti e potenzialmente intelligenti.