Macchinari Innovativi (Chiuso)

Inviato da dgemmiti il Mar, 02/13/2024 - 09:43
Efficienza Energetica Contratti di Sviluppo

L'intervento è rivolto al sostegno di programmi di investimento di importo compreso tra 500.000 euro e 3 Meuro, diretti a consentire la transizione del settore manifatturiero verso la cosiddetta “Fabbrica intelligente” attraverso l’utilizzo di "Tecnologie per un manifatturiero sostenibile".

I beneficiari delle agevolazioni sono le micro, piccole e medie imprese e professionisti delle Regioni meno sviluppate. L’avvio della procedura a sportello è stato il 29 gennaio 2019.

Con il decreto direttoriale 28 novembre 2019 si è disposta, dal 29 novembre 2019, la chiusura dello sportello per la presentazione delle istanze di accesso alle agevolazioni.

 

L'intervento è rivolto al sostegno di programmi di investimento di importo compreso tra 500.000 euro e 3 Meuro, diretti a consentire la transizione del settore manifatturiero verso la cosiddetta “Fabbrica intelligente” attraverso l’utilizzo di "Tecnologie per un manifatturiero sostenibile". Con il decreto direttoriale 28 novembre 2019 si è disposta, dal 29 novembre 2019, la chiusura dello sportello per la presentazione delle istanze di accesso alle agevolazioni.

 

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Manifestazione di Interesse Reti Trasmissione

Inviato da dgemmiti il Mar, 02/13/2024 - 09:41
Efficienza Energetica Reti Trasmissione

La Direzione generale per il Mercato elettrico, le rinnovabili, l’efficienza energetica e il nucleare - Divisione VIII - del MiSE, Organismo intermedio del PON Imprese e Competitività FESR 2014-2020 con il presente Invito intende acquisire proposte progettuali per la realizzazione di interventi sulla rete di trasmissione di energia elettrica in Alta ed Altissima Tensione - strettamente connessi agli interventi sulle reti di distribuzione reti intelligenti di trasmissione dell’energia (smart grid).

I progetti dovranno essere realizzati in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, regioni destinatarie delle azioni promosse dall’Asse IV “Efficienza Energetica” del PON, e dovranno consentire di:

  • incrementare la quantità di energia immessa in rete derivante da impianti di generazione a fonti rinnovabili connessi alla rete di distribuzione;

  • ridurre le criticità attuali e potenziali presenti sulla rete di trasmissione AT/AAT, causate dall’incremento della generazione da fonti rinnovabili sulle reti di distribuzione. L’iniziativa mette a disposizione 120 milioni di euro, a valere sulle risorse del Programma (Asse IV Efficienza Energetica, Azione 4.3.1).

L’ammontare dell’agevolazione che potrà essere concessa per ciascun progetto, non può essere inferiore a euro 1.000.000,00 (un milione) e non può essere superiore a euro 50.000.000,00 (cinquanta milioni).

Le proposte progettuali dovranno pervenire esclusivamente da Terna S.p.a., concessionario per le attività di trasmissione e dispacciamento dell’energia elettrica nel territorio nazionale.

Le manifestazioni di interesse dovranno essere presentate dal 5 luglio 2017 al 4 agosto 2017.

L’Invito verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L’efficacia dell’Invito è subordinato al visto dei competenti organi di controllo contabile e amministrativo.

Per informazioni e approfondimentidgmereen.div8@pec.mise.gov.it.

 

Allegati:


 

La Direzione generale per il Mercato elettrico, le rinnovabili, l’efficienza energetica e il nucleare - Divisione VIII - del MiSE, Organismo intermedio del PON Imprese e Competitività FESR 2014-2020 con il presente Invito intende acquisire proposte progettuali per la realizzazione di interventi sulla rete di trasmissione di energia elettrica in Alta ed Altissima Tensione - strettamente connessi agli interventi sulle reti di distribuzione reti intelligenti di trasmissione dell’energia (smart grid).

I progetti dovranno essere realizzati in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, regioni destinatarie delle azioni promosse dall’Asse IV “Efficienza Energetica” del PON, e dovranno consentire di: 

  • incrementare la quantità di energia immessa in rete derivante da impianti di generazione a fonti rinnovabili connessi alla rete di distribuzione;
  • ridurre le criticità attuali e potenziali presenti sulla rete di trasmissione AT/AAT, causate dall’incremento della generazione da fonti rinnovabili sulle reti di distribuzione.

L’iniziativa mette a disposizione 120 milioni di euro, a valere sulle risorse del Programma (Asse IV Efficienza Energetica, Azione 4.3.1).

L’ammontare dell’agevolazione che potrà essere concessa per ciascun progetto, non può essere inferiore a euro 1.000.000,00 (un milione) e non può essere superiore a euro 50.000.000,00 (cinquanta milioni).

Le proposte progettuali dovranno pervenire esclusivamente da Terna S.p.a., concessionario per le attività di trasmissione e dispacciamento dell’energia elettrica nel territorio nazionale.

Le manifestazioni di interesse dovranno essere presentate dal 5 luglio 2017 al 4 agosto 2017.

L’Invito verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

L’efficacia dell’Invito è subordinato al visto dei competenti organi di controllo contabile e amministrativo.

Per informazioni e approfondimentidgmereen.div8@pec.mise.gov.it.

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Bando Reti di Distribuzione (Chiuso)

Inviato da dgemmiti il Mar, 02/13/2024 - 09:40
Efficienza Energetica Reti Distribuzione

Il Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L 187 del 26 giugno 2014, dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune europeo, in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea; in particolare, l’articolo 48 stabilisce le condizioni per ritenere compatibili con il mercato interno ed esenti dall’obbligo di notifica gli aiuti agli investimenti per le infrastrutture energetiche.

Il Ministro dello Sviluppo Economico, con decreto del 19 ottobre 2016, registrato alla Corte dei conti in data 24 novembre 2016, reg. prev. n. 2824, ha istituito un regime di aiuto in esenzione, ai sensi del citato Regolamento n. 651/2014, inerente gli investimenti per le infrastrutture elettriche, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana Serie Generale n. 5 del 7 gennaio 2017 e successivamente comunicato alla Commissione Europea.

Nell’ambito di tale cornice giuridica e normativa, la  Divisione VIII, Organismo Intermedio del PON IC FESR 2014-2020,  in attuazione dell'azione 4.3.1 del programma, ha definito un bando per la selezione dei beneficiari di contributi per la realizzazione di reti intelligenti di distribuzione dell’energia (smart grid) nei territori delle Regioni meno sviluppate.

Il bando, con una dotazione di 80 milioni di Euro, disciplina   i requisiti di accesso dei soggetti beneficiari, le condizioni di ammissibilità dei progetti, le spese ammissibili, la forma e l’intensità delle agevolazioni, nonché i termini e le modalità per la presentazione delle domande, i criteri di valutazione e le modalità per la concessione, erogazione e rendicontazione delle agevolazioni.

I progetti devono essere presentati dal 15 settembre al 2 ottobre 2017 alla Direzione generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l’efficienza energetica, il nucleare - Divisione VIII


 

Il Bando “Reti di distribuzione” (Decreto MiSE 20.03.2017) è rivolto ai concessionari del pubblico servizio di distribuzione dell’energia elettrica, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, operanti in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia . Con una dotazione finanziaria di 80 milioni di euro a valere sulle risorse del Programma, (Asse IV Efficienza Energetica, Azione 4.3.1), ha l’obiettivo di selezionare interventi per l’incremento diretto della quota di fabbisogno energetico coperto da generazione distribuita da fonti rinnovabili.

Progetti ammissibili

Sono ammissibili alle agevolazioni i progetti che prevedono  interventi di: costruzione, adeguamento, efficientamento e potenziamento delle infrastrutture per la distribuzione (smart grid). Le agevolazioni saranno concesse tramite una procedura valutativa a graduatoria. L’ammontare dell’agevolazione concedibile a ciascuna impresa, per ciascun progetto, non può essere inferiore a euro 1.000.000,00 (un milione) e non superiore a euro 50.000.000,00 (cinquanta milioni).

Per presentare le domande:

I progetti devono essere presentati dal 15 settembre al 2 ottobre 2017 alla Direzione generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l’efficienza energetica, il nucleare - Divisione VIII

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Concessione di costruzione e gestione di una infrastruttura passiva a banda ultralarga nelle aree bianche del territorio delle regioni Campania, Basilicata, Sicilia. (Chiuso)

Inviato da dgemmiti il Mar, 02/13/2024 - 09:30
Banda ultra larga Banda ultra larga

Concessione di costruzione e gestione di una infrastruttura passiva a banda ultralarga nelle aree bianche del territorio delle regioni: Campania, Basilicata, Sicilia Soglie di investimento

 

REGIONE

EURO

Basilicata

  11.034.782

Campania

  22.388.126

Sicilia

  17.000.000

Concessione di costruzione e gestione di una infrastruttura passiva a banda ultralarga nelle aree bianche del territorio delle regioni: Campania, Basilicata, Sicilia.

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Concessione di costruzione e gestione di una infrastruttura passiva a banda ultralarga nelle aree bianche del territorio delle regioni :Calabria, Puglia.

Inviato da dgemmiti il Mar, 02/13/2024 - 09:28
Banda ultra larga Banda ultra larga

Aperta il 2 ottobre, la procedura si concluderà il 20 novembre 2017. Interessate le aree bianche PON di  Calabria e Puglia. Obiettivo: assicurarsi che non vi sia sovrapposizione tra l'intervento pubblico e quelli già effettuati o pianificati dai privati.

Il Ministero dello Sviluppo Economico – nell’ambito della Strategia Italiana per la Banda Ultralarga, approvata con deliberazione del Consiglio dei Ministri il 3 marzo 2015 – intende dare avvio al completamento del piano di investimenti per la diffusione della BUL, intervenendo nelle aree bianche delle regioni Calabria, Puglia e Sardegna.

A tal fine, ha dato mandato a Infratel Italia di sottoporre a consultazione pubblica il documento “Piano degli investimenti mediante intervento diretto nelle aree a fallimento di mercato delle regioni Calabria, Puglia e Sardegna”.

La consultazione il cui termine, per il ricevimento delle informazioni da parte degli operatori era  già fissato per il 31 ottobre 2017, è stata prorogata al 20 novembre 2017.


 

Concessione di costruzione e gestione di una infrastruttura passiva a banda ultralarga nelle aree bianche del territorio delle regioni: Calabria, Puglia. Il termine per il ricevimento delle informazioni da parte degli operatori, fissato originariamente per il 31 ottobre 2017, è stato prorogato al 20 novembre 2017.

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Contratti di Sviluppo - Competitività PMI

Inviato da dgemmiti il Mar, 02/13/2024 - 09:26
Competitività PMI Contratti di Sviluppo
Il Contratto di sviluppo, operativo dal 2011, è il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di investimenti produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni.
I contratti di sviluppo hanno per oggetto la realizzazione di:
  • programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli
  • programmi di sviluppo per la tutela ambientale
  • programmi di sviluppo di attività turistiche che possono comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali
Nell’ambito dei programmi di sviluppo possono essere previsti anche programmi di ricerca, sviluppo ed innovazione strettamente connessi e funzionali tra di loro.

I programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, anche mediante il ricorso al contratto di rete.
 
I beneficiari delle agevolazioni sono:
  • il soggetto proponente, l’impresa che promuove il programma di sviluppo ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del programma medesimo
  • le imprese aderenti, le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma
L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni non deve essere inferiore a 20 milioni di euro, oppure a 7,5 milioni di euro qualora il programma riguardi esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Il programma del soggetto proponente deve, inoltre, presentare spese ammissibili non inferiori a 10 milioni di euro per quanto riguarda i programmi di sviluppo industriali e per la tutela ambientale; non inferiori a 3 milioni di euro per quelli che riguardano esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; non inferiore a 5 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche. Inoltre gli investimenti proposti dai soggetti aderenti devono presentare spese non inferiori a 1,5 milioni di euro.
 
Agevolazioni

Le agevolazioni sono concesse, nei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:
  • finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili
  • contributo in conto interessi
  • contributo in conto impianti
  • contributo diretto alla spesa
Dalla data di ammissione alle agevolazioni, i programmi di sviluppo devono essere avviati entro il termine massimo di sei mesi e devono essere conclusi entro 36 mesi, fatti salvi tempi eventualmente più ristretti.
 
Il decreto 8 novembre 2016 - Le nuove procedure

Con il decreto dell’8 novembre 2016:
  • sono stati ulteriormente ridotti i tempi di approvazione delle proposte di Contratto di sviluppo e di erogazione delle relative agevolazioni
  • è stata introdotta la possibilità di stipulare Accordi di sviluppo tra il Ministero, Invitalia (soggetto gestore), l’impresa proponente e le eventuali Regioni cofinanziatrici,  per promuovere la realizzazione di programmi che rivestono una particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale di riferimento. In questo caso i programmi di sviluppo devono presentare investimenti pari o superiori a 50 milioni di euro (ovvero 20 milioni se relativi al settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli) e devono rispettare almeno una delle seguenti condizioni: essere coerenti con il piano Industria 4.0, prevedere un rilevante incremento occupazionale o essere promossi da imprese straniere

Dotazione finanziaria

All’originaria dotazione finanziaria dello strumento di 250 milioni di euro (Fondo Sviluppo e Coesione-FSC 2014-2020) si sono aggiunti i seguenti stanziamenti:
  • 300 milioni di euro di risorse del Programma Operativo Nazionale Imprese e Competitività FESR 2014-2020 (decreto del Ministro dello sviluppo economico del 29 luglio 2015)
  • 355 milioni di euro di risorse del Programma Nazionale Complementare “Imprese e competitività 2014-2020” (Deliberazione CIPE n. 10/2016)
  • 50 milioni di euro del Fondo per la crescita sostenibile (decreto del Ministro dello sviluppo economico del 9 agosto 2016)
  • 950 milioni di euro di ulteriori risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020 (Deliberazione CIPE n. 25/2016)
La dotazione complessiva dello strumento agevolativo è di 1.905 milioni di euro.
 
Soggetto gestore

La gestione dei contratti di sviluppo è affidata all' Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A. – Invitalia che opera sotto le direttive ed il controllo del Ministero dello Sviluppo Economico.
 
Presentazione delle domande

Le istanze devono essere presentate con le modalità e secondo i modelli indicati nella sezione dedicata di invitalia.it
 
 
Normativa di riferimento
 
 
 

Il Contratto di sviluppo, è dedicato al sostegno di investimenti produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni.

Con  decreto del 29 luglio 2015 a valere sull’Asse III – Competitività PMI- del PON IC, soni state messi a disposizione, dello strumento Contratto di Sviluppo, cento milioni di euro.

Nell’ambito dei programmi di sviluppo possono essere previsti anche programmi di ricerca, sviluppo ed innovazione strettamente connessi e funzionali tra di loro. 
 I programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, anche mediante il ricorso al contratto di rete.

L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni non deve essere inferiore a 20 milioni di euro, oppure a 7,5 milioni di euro qualora il programma riguardi esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

I programmi agevolabili devono riguardare unità locali localizzate nelle Regioni: Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia.

La gestione dei contratti di sviluppo è affidata all' Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A. – Invitalia.

 

Per presentare le domande:,

Le istanze devono essere presentate con le modalità e secondo i modelli indicati nella sezione dedicata di invitalia.it

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L.181/89 - Gela - Manifestazione di interesse (Chiuso)

Inviato da dgemmiti il Mar, 02/13/2024 - 09:24
Competitività PMI Rilancio aree industriali - L.181/89

Il decreto ministeriale 26 settembre 2016 stabilisce che una quota pari 80 milioni di euro a valere sul PON IC 2014-2020 è destinata al sostegno di programmi di investimento produttivo, di tutela ambientale e di innovazione dell’organizzazione per la riconversione e riqualificazione produttiva di aree di crisi industriali delle Regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Con decreto ministeriale del 31 gennaio 2017 le risorse finanziarie complessivamente destinate alla reindustrializzazione delle aree di crisi sono state ripartite tra le diverse tipologie di intervento (aree di crisi semplice e complessa in base alla legge 181/89).

Informazioni e contatti

Aree di crisi industriale complessa

Aree che riguardano specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale e con impatto significativo sulla politica industriale nazionale, non risolvibili con risorse e strumenti di sola competenza regionale.

La complessità deriva da:

  • crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull’indotto
  • grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione sul territorio.

Il Ministero cura l’attuazione delle politiche e programmi per la reindustrializzazione e riconversione delle aree e dei settori colpiti dalla crisi mediante la stipula di appositi Accordi di Programma di adozione dei PRRI – Progetti di Riconversione e Riqualificazione Industriale.

I PRRI promuovono, anche mediante cofinanziamento regionale e con l'utilizzo di tutti i regimi d'aiuto disponibili per cui ricorrano i presupposti, investimenti produttivi anche a carattere innovativo, la riqualificazione delle aree interessate, la formazione del capitale umano, la riconversione di aree industriali dismesse, il recupero ambientale e l'efficientamento energetico dei siti e la realizzazione di infrastrutture strettamente funzionali agli interventi.

Aree di crisi industriale non complessa

Il Ministero ha disciplinato le condizioni e le modalità per l’attuazione degli interventi per le situazioni di crisi industriale non complessa che presentano, comunque, impatto significativo sullo sviluppo e l'occupazione nei territori interessati.

Le Regioni propongono l’elenco dei sistemi locali del lavoro (SLL) da candidare alle agevolazioni individuati sulla base dei seguenti indicatori ISTAT:

  • Specializzazione produttiva prevalente
    SLL del «made in Italy» e della «manifattura pesante», i «non specializzati» e i «non manifatturieri». Nell’ambito di questi ultimi sono esclusi i «sistemi locali turistici» e i «sistemi locali a vocazione agricola»

  • Combinazione del tasso di occupazione e di disoccupazione 2014
    SLL che presentano combinazioni occupazionali non ottimali

  • Variazione occupazione e disoccupazione rispetto alla media 2008-14
    SLL che presentano combinazioni occupazionali non ottimali

  • Produttività del lavoro 2012 (valore aggiunto per addetto)
    produttività del lavoro inferiore alla media nazionale

Con decreto direttoriale 19 dicembre 2016 il Ministero ha pubblicato l'elenco dei territori che possono accedere alle agevolazione per le aree di crisi industriali non complesse.

 

 

Nell’ambito dell’elaborazione del “Progetto di Riconversione e Riqualificazione industriale dell’area di crisi industriale complessa di GELA”, il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Siciliana e l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. (Invitalia), al fine di definire i fabbisogni di sviluppo dell’area, promuovono una call di manifestazioni di interesse ad investire.

Le imprese italiane o estere interessate ad investire nell’area sono invitate a manifestare il proprio interesse in tal senso mediante la compilazione e l’invio della scheda online.

Le manifestazioni di interesse devono riguardare iniziative orientate a promuovere:

  • programmi di investimento produttivo (creazione di impresa, creazione di nuova unita da parte di impresa esistente, ampliamento/diversificazione di unità esistente);
  • programmi di investimento per la tutela ambientale;
  • progetti di innovazione dei processi e della organizzazione;
  • progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

Le manifestazioni di interesse devono pervenire entro le ore 12,00 del 15 marzo 2017. 

Per informazioni : rilanciogela@invitalia.it

 

Per presentare le domande:,

Chiuso. Non sono  ammissibili nuove manifestazioni di interesse.

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L.181/89 - Taranto - Manifestazione di interesse (Chiuso)

Inviato da dgemmiti il Mar, 02/13/2024 - 09:23
Competitività PMI Rilancio aree industriali - L.181/89

Il decreto ministeriale 26 settembre 2016 stabilisce che una quota pari 80 milioni di euro a valere sul PON IC 2014-2020 è destinata al sostegno di programmi di investimento produttivo, di tutela ambientale e di innovazione dell’organizzazione per la riconversione e riqualificazione produttiva di aree di crisi industriali delle Regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Nell’ambito della dotazione finanziaria del PON 30 milioni di euro sono riservati all’area di crisi industriale complessa di Taranto

Con decreto ministeriale del 31 gennaio 2017 le risorse finanziarie complessivamente destinate alla reindustrializzazione delle aree di crisi sono state ripartite tra le diverse tipologie di intervento (aree di crisi semplice e complessa in base alla legge 181/89).

Informazioni e contatti

Aree di crisi industriale complessa

Aree che riguardano specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale e con impatto significativo sulla politica industriale nazionale, non risolvibili con risorse e strumenti di sola competenza regionale.

La complessità deriva da:

  • crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull’indotto

  • grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione sul territorio.

Il Ministero cura l’attuazione delle politiche e programmi per la reindustrializzazione e riconversione delle aree e dei settori colpiti dalla crisi mediante la stipula di appositi Accordi di Programma di adozione dei PRRI – Progetti di Riconversione e Riqualificazione Industriale.

I PRRI promuovono, anche mediante cofinanziamento regionale e con l'utilizzo di tutti i regimi d'aiuto disponibili per cui ricorrano i presupposti, investimenti produttivi anche a carattere innovativo, la riqualificazione delle aree interessate, la formazione del capitale umano, la riconversione di aree industriali dismesse, il recupero ambientale e l'efficientamento energetico dei siti e la realizzazione di infrastrutture strettamente funzionali agli interventi.

Aree di crisi industriale non complessa

Il Ministero ha disciplinato le condizioni e le modalità per l’attuazione degli interventi per le situazioni di crisi industriale non complessa che presentano, comunque, impatto significativo sullo sviluppo e l'occupazione nei territori interessati.

Le Regioni propongono l’elenco dei sistemi locali del lavoro (SLL) da candidare alle agevolazioni individuati sulla base dei seguenti indicatori ISTAT:

  • Specializzazione produttiva prevalente
    SLL del «made in Italy» e della «manifattura pesante», i «non specializzati» e i «non manifatturieri». Nell’ambito di questi ultimi sono esclusi i «sistemi locali turistici» e i «sistemi locali a vocazione agricola»

  • Combinazione del tasso di occupazione e di disoccupazione 2014
    SLL che presentano combinazioni occupazionali non ottimali

  • Variazione occupazione e disoccupazione rispetto alla media 2008-14
    SLL che presentano combinazioni occupazionali non ottimali

  • Produttività del lavoro 2012 (valore aggiunto per addetto)
    produttività del lavoro inferiore alla media nazionale

Con decreto direttoriale 19 dicembre 2016 il Ministero ha pubblicato l'elenco dei territori che possono accedere alle agevolazione per le aree di crisi industriali non complesse.

Nell’ambito dell’elaborazione del “Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi Industriale complessa di Taranto” (PRRI Taranto), il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Puglia e l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. (Invitalia), al fine di definire i fabbisogni di sviluppo dell’area, ricadente nel territorio dei Comuni di Taranto, Crispiano, Massafra, Montemesola e Statte hanno promosso una call di manifestazioni di interesse ad investire di imprese italiane o estere.

Le imprese italiane o estere che fossero interessate ad investire nell’area di crisi industriale complessa di Taranto sono invitate a manifestare il proprio interesse in tal senso mediante la compilazione e l’invio, per via telematica, dell’apposita scheda disponibile online.

Le manifestazioni di interesse devono pervenire entro le ore 12,00 del 3 febbraio 2017. 

Per informazioni: rilanciotaranto@invitalia.it 

 

Per presentare le domande:,

Chiuso. Non sono  ammissibili nuove manifestazioni di interesse.

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Legge 181/89 Rilancio aree di crisi industriale non complesse (Chiuso)

Inviato da dgemmiti il Mar, 02/13/2024 - 09:20
Competitività PMI Rilancio aree industriali - L.181/89

Aree di crisi industriale non complessa

Il Ministero ha disciplinato le condizioni e le modalità per l’attuazione degli interventi per le situazioni di crisi industriale non complessa che presentano, comunque, impatto significativo sullo sviluppo e l'occupazione nei territori interessati.

Le Regioni propongono l’elenco dei sistemi locali del lavoro (SLL) da candidare alle agevolazioni individuati sulla base dei seguenti indicatori ISTAT:

  • Specializzazione produttiva prevalente
    SLL del «made in Italy» e della «manifattura pesante», i «non specializzati» e i «non manifatturieri». Nell’ambito di questi ultimi sono esclusi i «sistemi locali turistici» e i «sistemi locali a vocazione agricola»

  • Combinazione del tasso di occupazione e di disoccupazione 2014
    SLL che presentano combinazioni occupazionali non ottimali

  • Variazione occupazione e disoccupazione rispetto alla media 2008-14
    SLL che presentano combinazioni occupazionali non ottimali

  • Produttività del lavoro 2012 (valore aggiunto per addetto) 
    produttività del lavoro inferiore alla media nazionale

Le risorse sono a valere sulla Legge 181/89.

Con decreto direttoriale 19 dicembre 2016 il Ministero ha pubblicato l'elenco dei territori che possono accedere alle agevolazione per le aree di crisi industriali non complesse.

Normativa di riferimento

Informazioni e contatti


 

Sulla base del decreto ministeriale 26 settembre 2016 il PON IC 2014-2020 destina una quota pari 80 milioni di euro al sostegno di programmi di investimento produttivo, di tutela ambientale e di innovazione dell’organizzazione per la riconversione e riqualificazione produttiva di aree di crisi industriali delle Regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Con decreto ministeriale del 31 gennaio 2017 le risorse finanziarie complessivamente destinate alla reindustrializzazione delle aree di crisi sono state ripartite tra le diverse tipologie di intervento (aree di crisi semplice e complessa in base alla legge 181/89).

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L.181/89 - Taranto - Sportello intervento di aiuto (Chiuso)

Inviato da dgemmiti il Mar, 02/13/2024 - 09:19
Competitività PMI Rilancio aree industriali - L.181/89

Il PON IC destina 30 milioni di euro al finanziamento di iniziative imprenditoriali, da parte di piccole e medie imprese nel territorio dell'area di crisi industriale complessa di Taranto, finalizzate al rafforzamento del tessuto produttivo locale e all'attrazione di nuovi investimenti. Le domande per l’accesso alle agevolazioni potranno essere presentate, dal 28 settembre 2018, all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.a. – Invitalia 

Per presentare le domande:,

Sito invitalia

Informazioni e contatti

Aree di crisi industriale complessa

Aree che riguardano specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale e con impatto significativo sulla politica industriale nazionale, non risolvibili con risorse e strumenti di sola competenza regionale.

La complessità deriva da:

  • crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull’indotto

  • grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione sul territorio.

Il Ministero cura l’attuazione delle politiche e programmi per la reindustrializzazione e riconversione delle aree e dei settori colpiti dalla crisi mediante la stipula di appositi Accordi di Programma di adozione dei PRRI – Progetti di Riconversione e Riqualificazione Industriale.

I PRRI promuovono, anche mediante cofinanziamento regionale e con l'utilizzo di tutti i regimi d'aiuto disponibili per cui ricorrano i presupposti, investimenti produttivi anche a carattere innovativo, la riqualificazione delle aree interessate, la formazione del capitale umano, la riconversione di aree industriali dismesse, il recupero ambientale e l'efficientamento energetico dei siti e la realizzazione di infrastrutture strettamente funzionali agli interventi.


 

Il PON IC destina 30 milioni di euro al finanziamento di iniziative imprenditoriali, da parte di piccole e medie imprese nel territorio dell'area di crisi industriale complessa di Taranto, finalizzate al rafforzamento del tessuto produttivo locale e all'attrazione di nuovi investimenti. Le domande per l’accesso alle agevolazioni potranno essere presentate, dal 28 settembre 2018, all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.a. – Invitalia 

Per presentare le domande:,

Sito invitalia

 

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