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Rilancio aree di crisi industriale (Legge 181/89)

Il decreto ministeriale 26 settembre 2016 stabilisce che una quota pari 80 milioni di euro a valere sul PON IC 2014-2020 è destinata al sostegno di programmi di investimento produttivo, di tutela ambientale e di innovazione dell’organizzazione per la riconversione e riqualificazione produttiva di aree di crisi industriali delle Regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Con decreto ministeriale del 31 gennaio 2017 le risorse finanziarie complessivamente destinate alla reindustrializzazione delle aree di crisi sono state ripartite tra le diverse tipologie di intervento (aree di crisi semplice e complessa in base alla legge 181/89).
Con decreto ministeriale 9 giugno 2015 il Ministero ha stabilito i termini, le modalità e le procedure per la presentazione delle domande di accesso, nonché i criteri di selezione e valutazione per la concessione ed erogazione delle agevolazioni in favore di programmi di investimento finalizzati al rilancio di tutte le aree di crisi, sia quelle caratterizzate da crisi complessa (art. 27 del Decreto Crescita 2012 e successivo decreto ministeriale 31 gennaio 2013), sia quelle interessate da situazioni di crisi industriale non complessa, ma comunque con impatto significativo sullo sviluppo dei territori e dell’occupazione.

Con circolare del Direttore generale per gli incentivi alle imprese 6 agosto 2015, n. 59282, sono fornite ulteriori indicazioni specifiche e specificazioni relative alle modalità di concessione ed erogazione delle agevolazioni e di presentazione delle domande da parte delle imprese.

Il decreto ministeriale 26 settembre 2016 prevede l’integrazione delle risorse finanziarie destinate all’attuazione degli interventi.

Con decreto direttoriale 19 dicembre 2016 il Ministero ha pubblicato l'elenco dei territori che possono accedere alle agevolazione per le aree di crisi industriali non complesse.

Con decreto ministeriale 31 gennaio 2017 le risorse finanziarie complessivamente destinate alla reindustrializzazione delle aree di crisi sono state ripartite tra le diverse tipologie di intervento.

Con decreto direttoriale 24 febbraio 2017 sono stati definiti i termini e le modalità per la presentazione delle domande.

Con decreto ministeriale 1 febbraio 2018 il Ministero ha stabilito il differimento al 31 dicembre 2018 del termine ultimo per la sottoscrizione degli accordi di programma finanziati con le risorse rese disponibili  dal PON Imprese e Competitività 2014-2020.

Con circolare direttoriale 16 aprile 2018,  sono state fornite indicazioni sulle condizioni di utilizzo e sui criteri di valutazione delle domande di agevolazione per le quali è previsto il cofinanziamento con le risorse dell’Asse III del Programma operativo nazionale “Imprese e competitività 2014-2020” FESR.

Con il decreto ministeriale 21 maggio 2018 sono assegnati agli interventi di riconversione e riqualificazione produttiva di aree interessate da situazioni di crisi industriali di cui alla legge 15 maggio 1989, n. 181, euro 30.000.000,00 utilizzate per la copertura finanziaria di programmi di investimento coerenti con i criteri di selezione del del Programma operativo nazionale “Imprese e competitività” 2014-2020 FESR, Asse III, Azione 3.2.1.

Aree di crisi industriale complessa

Aree che riguardano specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale e con impatto significativo sulla politica industriale nazionale, non risolvibili con risorse e strumenti di sola competenza regionale.
La complessità deriva da:

  • crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull’indotto
  • grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione sul territorio.

Il Ministero cura l’attuazione delle politiche e programmi per la reindustrializzazione e riconversione delle aree e dei settori colpiti dalla crisi mediante la stipula di appositi Accordi di Programma di adozione dei PRRI – Progetti di Riconversione e Riqualificazione Industriale.
I PRRI promuovono, anche mediante cofinanziamento regionale e con l'utilizzo di tutti i regimi d'aiuto disponibili per cui ricorrano i presupposti, investimenti produttivi anche a carattere innovativo, la riqualificazione delle aree interessate, la formazione del capitale umano, la riconversione di aree industriali dismesse, il recupero ambientale e l'efficientamento energetico dei siti e la realizzazione di infrastrutture strettamente funzionali agli interventi.

Area di crisi industriale di Taranto

Nell’ambito della dotazione finanziaria del PON Imprese e Competitività 2014-2020 sono riservati all’area di crisi industriale complessa di Taranto 30 milioni di euro. 
Con circolare direttoriale 27 luglio 2018, n. 262576 è stato attivato l'intervento ai sensi della legge n. 181/1989. La misura, in sintesi, promuove la realizzazione di una o più iniziative imprenditoriali da parte di piccole e medie imprese (PMI) nel territorio dell'area di crisi industriale complessa di Taranto, finalizzate al rafforzamento del tessuto produttivo locale e all'attrazione di nuovi investimenti.
Le iniziative devono essere localizzate nei Comuni di Crispiano, Massafra, Montemesola, Statte e Taranto.

Area di crisi industriale di Gela

Nell’ambito della dotazione finanziaria del PON Imprese e Competitività 2014-2020 sono riservati all’area di crisi industriale complessa di Gela 15 milioni di euro. 
Con circolare direttoriale 6 febbraio 2019, n. 37925 è stato attivato l'intervento ai sensi della legge n. 181/1989. La misura, in sintesi, promuove la realizzazione di una o più iniziative imprenditoriali da parte di piccole e medie imprese (PMI) nel territorio dell'area di crisi industriale complessa di Gela, finalizzate al rafforzamento del tessuto produttivo locale e all'attrazione di nuovi investimenti.
Le iniziative devono essere localizzate nei Comuni di Gela, Niscemi, Mazzarino, San Cono, Acate, Vittoria, Caltagirone, Mirabella Imbaccari, San Michele di Ganzaria, Butera, Riesi, Caltanissetta, Delia, Marianopoli, Montedoro, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino, Aidone, Barrafranca, Piazza Armerina, Pietraperzia.

Aree di crisi industriale non complessa

Il Ministero ha disciplinato le condizioni e le modalità per l’attuazione degli interventi per le situazioni di crisi industriale non complessa che presentano, comunque, impatto significativo sullo sviluppo e l'occupazione nei territori interessati.

Le Regioni propongono l’elenco dei sistemi locali del lavoro (SLL) da candidare alle agevolazioni individuati sulla base dei seguenti indicatori ISTAT:

  • Specializzazione produttiva prevalente. SLL del «made in Italy» e della «manifattura pesante», i «non specializzati» e i «non manifatturieri». Nell’ambito di questi ultimi sono esclusi i «sistemi locali turistici» e i «sistemi locali a vocazione agricola»
  • Combinazione del tasso di occupazione e di disoccupazione 2014. SLL che presentano combinazioni occupazionali non ottimali. 
  • Variazione occupazione e disoccupazione rispetto alla media 2008-14. SLL che presentano combinazioni occupazionali non ottimali. 
  • Produttività del lavoro 2012 (valore aggiunto per addetto). Produttività del lavoro inferiore alla media nazionale.

Con decreto direttoriale 19 dicembre 2016 il Ministero ha pubblicato l'elenco dei territori che possono accedere alle agevolazione per le aree di crisi industriali non complesse.
Con decreto ministeriale 9 agosto 2017 il Ministero ha definito la ripartizione delle risorse finanziarie per Regione.

Normativa di riferimento

Informazioni e contatti: sito del soggetto gestore (Invitalia)

Ufficio competente
Divisione VIII - Interventi per lo sviluppo locale e lo sviluppo economico territoriale
Dott. PADUA Claudio
Viale America, 201 00144 Roma
(+39) 06 5492 7890
(+39) 06 5492 7731
E-mail claudio.padua@mise.gov.it
Pec dgiai.div08@pec.mise.gov.it

In allegato gli Accordi di Programma sottoscritti e registrati.

 
Allegati