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Cormidi Srl

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La storia

Cormidi srl nasce nel 1995 ad opera di Armando, Antonio,  Massimiliano  e Sandro Cormidi intraprendenti fratelli del Sud. Armando Cormidi è il  CEO per la Cormidi S.r.l. Italia e vice Presidente executive della Cormidi USA in 25 Broad St, Norwalk -  Stati Uniti. La società opera nella provincia di Salerno e si occupa dello sviluppo e della produzione di mini dumper e skid loader cingolati, macchine robuste e versatili ma estremamente compatte e maneggevoli da impiegare nei cantieri edili e nelle imprese per il movimento della terra.

Managerialità e sicurezza

La spiccata capacità manageriale dei fratelli Cormidi, ha fatto si che la Cormidi si affermasse fin da subito  nello scenario nazionale ed internazionale come azienda leader nel settore della componentistica impiegata. La filosofia aziendale adottata dai fratelli Cormidi, si basa sui principi di compattezza, elevato standard qualitativo, innovazione continua. Tant’è che le macchine prodotte dalla Cormidi Srl sono rinomate per la loro robustezza, potenza, durata. Il tutto rispecchia l’obiettivo della azienda di produrre ed immettere nel mercato macchine robuste, potenti e durature nel tempo, garantendo un’assoluta sicurezza per chi le manovra.

L’attenzione per l’ambiente

L’azienda Cormidi è particolarmente attenta all’ ambiente, le sue macchine sono alimentate con diesel verde, e l’olio impiegato nei motori è a basso impatto ambientale. L’intero processo produttivo si svolge all’interno dell’azienda e ciò consente un controllo capillare su tutte le fasi della costruzione, monitorate da personale altamente qualificato, oltre ad offrire una maggiore qualità ed affidabilità del prodotto.  L’azienda periodicamente tiene corsi di formazione sia di tipo tecnico, che commerciale nelle singole filiali sparse in tutto il mondo: in Francia, Grecia, Inghilterra ed Australia, dove ha delle filiali.

Il progetto finanziato con i fondi PON

Il progetto è partito da un’analisi di mercato dei veicoli da lavoro. L’azienda si è resa conto che tutti i veicoli utilizzati (sia su cingoli che su gomma) erano movimentati da motori endotermici accoppiati a sistema di trasmissione meccanica, automatica o idraulica. Questa tecnologia presenta alcuni aspetti negativi: emissioni elevate in termini di gas serra e polveri sottili; i motori endotermici, pur essendo di ultimissima generazione e conformi alle vigenti normative antinquinamento, sono caratterizzati da un elevato livello di emissioni in particolar modo dal punto di vista dei gas serra e polveri sottili; elevata rumorosità; impossibilità di lavorare in ambienti chiusi.
Il successo del progetto è stato di riuscire a combinare entrambe le tecnologie  “elettrico + endotermico” con la realizzazione di un veicolo ibrido, dotato di motore elettrico accoppiato ad un motore a combustione interna che consente la somma di potenza delle differenti modalità di trazione: elettrico, elettrico  +  motore a combustione interna, motore a combustione interna. Inoltre, mediante un sistema di controllo elettronico e una centralina di gestione si è riusciti a massimizzare il rendimento del veicolo consentendo ai due motori di lavorare in sinergia, nell’obiettivo comune di riduzione delle emissioni.

I risultati raggiunti

La creazione del motore ibrido a combustione “interna+elettrico” e del sistema di controllo elettronico che gestisce l’intero veicolo e  permette ai due motori di lavorare in sinergia, ha consentito la creazione di una macchina con basse emissioni nocive, ma senza comprometterne rendimento e prestazioni.

Il valore aggiunto del finanziamento coi Fondi PON. Il progetto rappresenta un impegno preciso per la riduzione delle emissioni gassose. L’utilizzo di questa tipologia di macchine tra l’altro è consentita in particolari luoghi sensibili, come ad esempio i centri storici, dove non possono circolare mezzi a combustione.

“Senza il PON non saremmo riusciti a realizzare questo nostro grande ambizioso progetto”.