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MaTACoS - una storia di successo per la conservazione subacquea

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Un laboratorio dal nome "Materia" crea e custodisce prototipi essenziali per il progetto "MaTACoS" (Materiali e Tecnologie avanzate applicate alla conservazione subacquea), che mira a fornire strumenti innovativi nel campo della conservazione e del restauro dei manufatti presenti in aree archeologiche sommerse.

La ricerca prende vita tra le mura del Dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Energetica dell’Università della Calabria, coadiuvata dalla TECH4SEA, una spin off che offre servizi di progettazione e prototipazione di prodotti grazie al know-how maturato nel campo della preproduzione delle tecnologie non convenzionali.

Gli obiettivi. Le finalità del progetto sono rappresentate dalla messa a punto di strumenti meccanico-elettrici utilizzabili in ambiente subacqueo per la pulitura e manutenzione dei manufatti. La proposta progettuale infatti è legata al sempre maggior interesse nella valorizzazione, protezione e conservazione in situ, ove possibile, del patrimonio archeologico e storico subacqueo.

Il progetto finanziato dal PON. L’expertise di tali realtà, sia a livello nazionale che europeo, è stata raggiunta anche grazie al finanziamento dell’idea progettuale di "MaTACoS”, che ha consentito la messa a punto di strumenti realizzati ad-hoc per le operazioni di pulitura delle superfici lapidee e di diagnostica invasiva. Con tali risorse la ricerca punta a sviluppare nuove tecnologie per il monitoraggio dello stato di deterioramento di manufatti dislocati nei siti sommersi.

L'utilizzo di telecamere e di sensori per la misura di parametri ambientali porta un notevole vantaggio competitivo in termini di funzionalità del sistema. Pertanto, il raggiungimento degli obiettivi prefissati consente alla TECH4SEA di proporsi sul mercato con nuovi prodotti ad alto contenuto innovativo/tecnologico.

Fondamentale è il contributo del gruppo di ricerca del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria che si indirizza su due principali direzioni: la prima, focalizzata sullo sviluppo di nuove malte per il consolidamento in ambiente sommerso; la seconda, sullo studio dell’interazione di nuovi strumenti per la pulitura e i substrati tipici degli ambienti sommersi.