Attraverso un modello innovativo di filiera, l’azienda campana ICAB produce una conserva di pomodoro poco trattata che mantiene le caratteristiche nutrizionali e organolettiche della materia prima.
Forte di un’esperienza di circa cinquant'anni nella produzione di conserve alimentari distribuite principalmente con il marchio “La Fiammante”, l’azienda ICAB-Industrie Conserve Alimentari Buccino SpA ha costruito dal 1997 ad oggi un modello innovativo di filiera a tutela del lavoro contadino e a salvaguardia di buone pratiche in campo, come il risparmio idrico, l’abbattimento dell’uso dei fitofarmaci e l’impegno di macchine in fase di raccolta.
Dal 2011, il giovane CEO Francesco Franzese ha avviato la sua rivoluzione in azienda, eliminando il ruolo degli intermediari commerciali dagli accordi con la parte agricola. In questo modo, da allora ICAB tutela il valore del lavoro agricolo attraverso accordi diretti che garantiscono il giusto prezzo e il necessario sostegno agli agricoltori lungo le diverse fasi di produzione. Ulteriore elemento di successo dell’azienda è il fatto che il pomodoro “La Fiammante” viene seguito fin da quando è solo un seme ed è messo in conserva a poche ore dalla raccolta grazie a rigorosi calendari di programmazione condivisi con gli agricoltori.
Con il finanziamento ottenuto, a valere sui fondi europei del PON Imprese e Competitività, attraverso lo strumento del Contratto di Sviluppo, ICAB ha ultimato a giugno 2020 un Programma di sviluppo volto, da un lato, a un investimento produttivo per la realizzazione di un nuovo magazzino e nuove linee di produzione e, dall’altro, a un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale (RI&SS) per la realizzazione di un prodotto finale più vicino alla materia di base, attraverso l’utilizzo di olii essenziali adatti alla conservazione del pomodoro ecocompatibili dal punto di vista organolettico che consentano di ridurre le temperature e i tempi del processo di pastorizzazione, garantendo comunque la medesima durata di conservazione del prodotto trattato.
Con la collaborazione del Dipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II, che ha messo a disposizione del Progetto di Ricerca e Sviluppo le conoscenze e l’esperienza decennale, ICAB è riuscita nel duplice obiettivo di porre in commercio un prodotto finale che conservi le caratteristiche nutrizionali e organolettiche della materia prima, soddisfacendo le richieste dei consumatori sempre più esigenti e consapevoli, e di contribuire alla razionalizzazione della spesa di energia e alla riduzione del consumo di acqua nei processi produttivi attraverso l'impiego di tecnologie volte alla riduzione dei trattamenti termici.
Dal 2020 l’azienda ha scelto di rendere accessibili a tutti gli attori della filiera, dal contadino al consumatore, tutti i dati della produzione, tramite tecnologia blockchain, portando a compimento con nuovi strumenti un cammino di trasparenza lungo oltre 10 anni, riconosciuto da esperti del settore e dai principali organismi di certificazione internazionali. L’azienda è molto attenta alla sostenibilità, sia sociale che ambientale, a tale fine si sta lavorando per realizzare nel 2022 un bilancio di sostenibilità affinchè si possa preservare sempre di più la terra e i suoi frutti.